Flussi migratori nel Mediterraneo e rischio per la salute pubblica

Dall’inizio della pandemia di COVID-19, sono stati registrati centinaia di casi positivi al virus fra gli immigrati clandestini che continuano massicciamente ad arrivare alle frontiere dei paesi europei del Mediterraneo, soprattutto in Italia, Grecia e Spagna.

Gli immigrati arrivano in particolare da paesi in cui la gestione sanitaria della crisi pandemica non è comparabile a quella europea oppure transitano da Stati che stanno tutt’ora attraversando una fase acuta della crisi e numeri esponenziali di contagi.

In numerosi casi, i migranti vengono sottoposti a misure di quarantena in strutture site in centri abitati, mettendo a rischio le popolazioni dei territori coinvolti.

Tali flussi migratori rappresentano oggi più che mai un concreto rischio per la salute dei cittadini europei, per l’ordine pubblico e la sicurezza, oltre che per l’economia già gravemente martoriata a causa dei mesi di lockdown.

Considerata l’urgenza della situazione e la necessità di evitare che la pandemia, già ora faticosamente arginata in Europa, non esploda nuovamente mettendo a repentaglio la salute e la vita dei cittadini europei, può la Commissione chiarire:

1. come intende affrontare l’urgente questione degli sbarchi nei paesi del Mediterraneo, in coordinamento con il Consiglio, con particolare riferimento al rischio costituito dai migranti contagiosi;

2. se intende valutare la possibilità di procedere ai necessari blocchi navali per ragioni imperiose di tutela della salute pubblica. 

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