Sfruttamento del lavoro minorile in Pakistan

Tutti i mass media hanno raccontato la storia di Zohra, una bambina di 8 anni pakistana venduta dai suoi genitori, provenienti da un piccolo villaggio del Pakistan, a una benestate coppia di Rawalpindi, come domestica. 

Un giorno la coppia, come se non bastasse l’abuso di far lavorare una minorenne, furiosa per la fuga di due pappagalli, ha iniziato a torturarla. Poi, spaventati dalle conseguenze, l’hanno portata in ospedale. Il personale sanitario dell’ospedale dove la piccola Zohra era stata ricoverata non ha potuto far altro che constatarne il decesso, l’autopsia inoltre ha rilevato segni di violenza sessuale. Purtroppo non è il primo caso di violenza su bambini in Pakistan di cui la cronaca ci porta a conoscenza.

L’Unione europea è il principale partner commerciale del Pakistan, destinatario del 30% delle proprie esportazioni, mentre il 20% delle importazioni dell’Unione proviene dal paese asiatico che, inoltre, è il principale beneficiario degli aiuti comunitari in Asia.

Alla luce di quanto precede, intende il vicepresidente della Commissione/alto rappresentate:

1. Esortare il Pakistan ad adottare misure più severe contro il lavoro minorile?

2. Considerare, di concerto con la Commissione, delle severe sanzioni economiche nel caso in cui ciò non avvenga?

Alessandro Panza (ID), Marco Zanni (ID), Marco Campomenosi (ID), Simona Baldassarre (ID), Susanna Ceccardi (ID), Antonio Maria Rinaldi (ID), Luisa Regimenti (ID), Mara Bizzotto (ID)

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